“Assenza” indaga sul concetto di identità. Chi è l’uomo quando entra in una dimensione di “non-coscienza”?
È l’attenzione ai problemi della vita, alla salute e alla malattia, al carattere anche materiale dei rapporti sociali che l’uomo è libero ed è presente. La vulnerabilità della perdita di coscienza evoca una temporalità come assenza.
L’opera è un video-diario realizzato tramite una videocamera di sorveglianza wi-fi rimasta accesa nell’arco di una settimana consecutiva. Ogni giorno corrisponde ad una pagina raccontata in 4 intervalli, mattina, tarda mattinata, pomeriggio e sera.
Sono ore che trascorrono bloccate nella ritualità di gesti, azioni e comportamenti che rendono infecondo ogni spazio della giornata, trattenuto dall’apparecchio televisivo che ipnotizza l’attività cerebrale. L’occhio nascosto della videocamera di sorveglianza rivela tutta l’inconsapevolezza del soggetto sulla propria condizione, accentuando la scansione lenta delle ore dalla mancanza del sonoro e dall’assenza di colori.