Al centro della ricerca: il rapporto fra arte e spazio pubblico nell’ottica dell’indistinguibilità tra esperienza online e offline, tra realtà virtuale e materiale in un contesto dove umano e macchina hanno raggiunto una coesistenza simbiotica perfettamente integrata all’ambiente circostante.
Poiché i confini dell’universo fisico con quello digitale stanno diventando sempre più liquidi, anche lo spazio ne risulta mutato in maniera permanente, strutturandosi in quell’infosfera che racchiude un sistema di vita “Onlife” contaminato dalla fusione del metaverso con lo spazio reale. In tal senso, l’esperienza dell’arte ha l’obiettivo di generare spazi contemplativi capaci di ricomporre quella soggettività sempre più compromessa da una cultura dominante dell’intrattenimento.
Per mezzo di tecnologie multimediali, i diversi livelli di interazione tra opera d’arte e pubblico favoriscono una ricerca incentrata sul significato del fare arte, della relazione con il pubblico, del concetto di autorialità e ambiguità del linguaggio. Gli interventi si caricano di riferimenti storici, politici e sociali, senza mai rinunciare a stabilire una comunicazione riflessiva con lo spettatore, attraverso questioni identitarie, ma anche di conflitto tra conoscenza, tecnologia e azione sociale.
Con questo approccio l’opera artistica sperimenta un dialogo con il pubblico fatto di significati inconsci e nuove verità.